L’OPPOSIZIONE…IN POLITICA…PRIMA PARTE…

CERCASI OPPOSIZIONE

L’Osservatore Dairaghese oggi vi vuole parlare di Opposizione politica. Parlare dei propri avversari politici, non e’ mai facile. Se si commentano in continuazione iniziative e dichiarazioni per criticarle, si finisce con l’essere in maniera paradossale la loro cassa di risonanza. Se pero’ si ignora quello che fanno, si rischia di sembrare compiacenti.

Eppure la comunicazione e’ un passaggio imprescindibile, e’ parte integrante di quello che si si sta’ facendo. Per cui per chi non e’ al Governo, comunicare equivale a proporre un’alternativa e per farlo, il confronto, tacito o palese, e’ inevitabile.

Prima pero’ bisogna capire cosa non ha funzionato, in altre parole e’ necessario comprendere le ragioni che hanno allontanato gli elettori, spingendoli a preferire i propri avversari, deve seguire poi una fase di autocritica e analisi per comprendere come mai non sia stata accordata fiducia al proprio progetto.

bocciato

Se un’idea e’ valida, vantaggiosa, moralmente accettabile, in una parola “Giusta “, come mai gli elettori non sono d’accordo? Le motivazioni possono essere le più’ svariate, magari chi propone quelle idee non appare credibile, o non particolarmente apprezzato o considerato dagli elettori, oppure il proprio messaggio non e’ stato espresso in maniera chiara e incisiva.

CERCASI OPPOSIZIONE SERIA

Ancora, si e’ arrivati in ritardo e una narrazione più efficace ha già’ condizionato l’opinione pubblica. Recuperare credibilità’, comunicare in modo semplice e non semplicistico e poco chiaro, la sincerità’ prima di ogni cosa. Anticipare le questioni all’ordine del giorno per affrontarle prima degli altri, sono solo alcune strategie per evitare che la propria comunicazione sia inefficace.

Cio’ che e’ certo e’ che trattare un determinato argomento richiamando in continuazione cosa dicono i propri avversari politici, rischia di rivelarsi una sorta di trappola. Innanzitutto si offre visibilità a ciò che affermano e fanno e, soprattutto, si continua a ignorare perché magari, quella posizione viene ritenuta credibile.

Se non si e’ al governo, la direzione deve essere soltanto una: proporsi come alternativa. Nonostante sia facile definire il proprio ruolo, risulta molto difficile tradurlo in realtà’. Se per la maggioranza al governo o si e’ daccordo sulla sua linea politica, oppure no, per l’opposizione non può essere la rabbia, perché non e’ da considerarsi una strategia.

Se lo stile della maggioranza e’ tagliente, non se ne deve usare uno analogo, altrimenti non ci si presenta come reali alternative. Se la narrativa usata e’ speculare, le persone presteranno infatti meno attenzione ai contenuti, ai fatti, alle proposte che in maniera presumibile sono invece antitetiche.

Il pericolo in breve, e’ quello di non presentarsi come reali alternative politiche. Non e’ difficile evocare superficiali analogie storiche o preconizzare scenari nefasti. Concentrarsi troppo sul futuro e ipotizzare quello che potrebbe accadere, fa perdere di vista ciò che succede ora che e’ invece la preoccupazione più urgente dell’opinione pubblica.

AAA OPPOSIZIONE

Il programma elettorale lo devono scrivere i cittadini, osservare la società, comprendere le contraddizioni e interpretarne le istanze riguarda il presente prima ancora del futuro.

Chi si occupa di comunicazione, chi parla in continuazione dei propri avversari politici, non appare come una alternativa credibile e se si attinge dal lessico e dallo stile degli altri, i propri progetti, le proprie idee e proposte rischiano di finire in secondo piano e di essere ignorate dall’opinione pubblica.

CONTINUA…

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