In seguito all’avvenimento criminoso, disumano, avvenuto a Manduria, dove il 23 Aprile 2019 è deceduto il pensionato 65 enne Antonio Cosimo Stano, dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang, l’Osservatore Dairaghese ha creduto opportuno pubblicare lo scritto già postato su Facebook in data 1 Maggio 2019, dalla nostra collaboratrice, nonché cittadina dairaghese Augusta Elena Del Corso, particolarmente sensibile nei confronti dei più deboli (da anni inserita nel gruppo Caritas dairaghese con incarichi di responsabilità) e avendo ricoperto in Amministrazione Comunale dal 2006 al 2011 l’incarico di Consigliere delegato alle Pari opportunità’ e Presidente di Commissione “Servizi alla persona” sperando di contribuire allo sdegno dei cittadini dairaghesi nei riguardi di un fatto così inconcepibile.
E’ vergognoso aver permesso ad un branco assetato di violenza immotivata, di torturare fino alla morte un fragile essere umano, un UOMO SOLO, indifeso che pure gridava: “sono solo!”. Quanto dolore! Quanta miseria umana in quel grido!
Sono solo! Solo in un paese che sapeva, vedeva, ascoltava, compreso chi ha il dovere di proteggerci e non ha voluto soccorrerlo. Tutti sono complici e responsabili di questo tremendo, incredibile crimine che grida vergogna e giustizia al cospetto di Dio e degli uomini. Un uomo, nella sua sacralità di creatura dell’Essere, ucciso tra dolori, bestemmie e sputi. A nessuno è balenato il pensiero che quest’uomo è morto crocifisso? Perpetuando così il Sacrificio del Golgota come avviene ogni giorno in altre parti del mondo. Non andiamo poi a batterci il petto davanti agli altari, non affolliamo le chiese alle feste comandate pensando di avere assolto i nostri doveri. Il nostro dovere è semplicemente amare, senza falsità il prossimo e per i genitori tutti fare in modo di crescere buoni figli e non belve.
Genitori ma voi dove eravate?
Il nostro mea culpa è tutto impresso e lo sarà sempre nelle azioni di questi giovani che qualcuno ha permesso crescessero così. Il Martire, come Lui, ha già percorso la sua Via Crucis, tra sputi, bestemmie, violenza, riducendolo ad un “Crocifisso del terzo millennio”. Tocca a noi, ora dal primo all’ultimo, criminali, genitori, cittadini, autorità informate, percorrere la nostra Via Crucis perché le nostre coscienze non ci daranno più tregua…
DEDICATA…
MALVAGIA DIS-UMANITA’
di Augusta Elena Del Corso
C’era una volta… L’Umanità…
un uomo solo
un uomo indifeso
un uomo inseguito
da un branco di belve
un uomo ferito
violata la sua dignità.
Solo, povero uomo solo,
fragile relitto abbandonato
travolto dai marosi della violenza
e dell’indifferenza.
Non posso non piangere per te
chè uomo sei pur come me,
piango su tutto l’amore che muore
in questo mondo violento.
Dio, Testimone D’amore
torna ancora a punirci
per questa Umanità
ferita,
calpestata,
vilipesa,
crocifissa,
in un uomo lasciato
SOLO
e poi perché?
“Umana cosa è l’aver compassione degli afflitti” (Giovanni Boccaccio)
Augusta Elena Del Corso