Un Comune proprietario di un Centro Sportivo oggi, fatica a gestirlo economicamente. Questa formula e’ destinata sempre più a fare i conti con la crisi finanziaria degli Enti Locali ed, in quanto tale, sempre meno potrà protrarsi nel prossimo futuro. Figuriamoci se oggi questi oneri possono essere presi in carico da una Associazione Sportiva non a scopo di lucro. Questa a grandi linee e’ la situazione esistente nel Comune di Dairago. Il Centro Sportivo e’ gestito per quanto riguarda il calcio e il Tennis da Associazioni Sportive attraverso convenzioni con il Comune. L’Associazione Sportiva che si occupa del calcio come riportato nell’articolo del giornale, deve sborsare solo per le utenze circa 30.000 Euro l’anno. La gestione convenzionata tra Associazioni Sportive ed Enti Locali e’ un accordo diretto tra il proprietario dell’impianto e gli utilizzatori dello stesso, con cui questi ultimi si impegnano a garantire il funzionamento della struttura. L’Associazione Sportiva in questo modo assume il duplice ruolo di utilizzatrice dell’impianto e di responsabile della sua stessa gestione. Va detto subito che l’impegno e’ notevole specie per impianti complessi, in particolare se si tiene in considerazione che una cosa e’ organizzare attività sportiva (fare allenamenti, partecipare a competizioni, ecc….), altra cosa e’ invece condurre e mantenere un edificio pur se per uso sportivo. La buona volontà e l’impegno, comunque indispensabili, non sono sufficienti se non accompagnati da adeguati supporti operativi e strumentali. La convenzione fissa chi e come si assume le diverse responsabilità; quali di queste passano all’Associazione Sportiva convenzionata e quali restano al soggetto proprietario. Il problema maggiore oggi sono i costi di gestione dei Centri Sportivi Comunali. Gli Enti Locali e le Associazioni Sportive che hanno in gestione i Centri, si trovano in difficolta’ relativamente alle spese per le manutenzioni straordinarie, ma anche per quelle ordinarie per non parlare delle spese relative ai consumi energetici. Purtroppo con il sopraggiungere della crisi economica gli Enti Locali hanno ridotto gli interventi di manutenzione straordinaria dei quali, in alcuni casi per evitare che gli impianti venissero chiusi in quanto non più a norma, si sono fatte carico le Associazioni Sportive che gli impianti gestivano. Trattandosi di sodalizi basati sul volontariato, queste spese erano insostenibili, da qui probabilmente la necessita’ di aumentare le tariffe e le conseguenti proteste. Se e’ vero che gli Impianti comunali sono gestiti da Associazioni Sportive, la loro proprietà resta dei Comuni che dovrebbero fare la loro parte quanto a manutenzione anche perché le norme che regolano l’agibilità degli Impianti sono abbastanza rigide e una mancata manutenzione potrebbe provocarne la chiusura con conseguente danno notevole per i fruitori di questi Centri. L’Osservatore Dairaghese ritiene fondamentale la presenza di Impianti Sportivi di Base in un Comune e non pensa che si possa tagliare sulla manutenzione degli stessi fino a quando la gestione resta di questo tipo Ente Locale/Associazione Sportiva. Gli Impianti Sportivi dovrebbero essere considerati invece che un “FARDELLO” una possibile fonte di reddito. Per fare questo si dovrebbe innanzi tutto trovare il modo di investire in essi per renderli appetibili per organizzare ad esempio manifestazioni di richiamo. Da queste si potrebbero trarre ricavi da investire negli stessi. Forse anche a Dairago sarebbe il caso si pensasse ad una gestione “MANAGERIALE” degli Impianti Sportivi. Non e’ facile specie in questo periodo di crisi, ma continuando su questa strada si rischia di mettere in grosse difficolta’ Associazioni che, consentendo a centinaia di ragazzi di praticare sport, fanno un lavoro meritorio per la Societa’ e meriterebbero che questo lavoro venisse riconosciuto e valorizzato.